Aspettando l’Ascoli: per L’Aquila è ora di fare i fatti‏

gennaio 13, 2015 No Comments »

di Adriano Cantalini

Basta chiacchiere a vuoto, rumors sul calciomercato, gravi e ingiustificati sospetti, p…e mentali.

Basta piangersi addosso, farsi prendere dal più nero pessimismo, dall’insoddisfazione, dalla delusione.

Basta puntare il dito su società, giocatori, staff tecnico: è tempo di passare ai fatti, sul campo, la squadra deve dimostrare, una volta per tutte, se L’Aquila calcio può competere per le primissime posizioni o deve ridimensionare ambizioni e progetti di grandezza, per recitare un ruolo più consono alle proprie effettive potenzialità.

Sabato al Fattori arriva la capolista Ascoli, una partita non decisiva per le sorti del campionato, ma di fondamentale importanza solo per L’Aquila calcio e per i suoi tifosi, quelli veri, quelli che seguono la squadra in trasferta e al Fattori con lo stesso entusiasmo e calore, che non possono essere delusi da una squadra che è mancata in continuità, che dopo aver inanellato una serie positiva ha fatto segnare battute d’arresto che hanno aperto il fianco a critiche su tutto, modulo, giocatori, allenatore, preparazione e chi più ne ha più ne metta.

Dopo 20 partite L’Aquila ancora deve dimostrare di essere squadra, di avere ardore e cattiveria agonistica, un’anima e un cuore per tutta la partita, non per spezzoni più o meno importanti: ha sfruttato giocate di singoli, ma in campo molti giocatori continuano a giocare solo per loro stessi e non per la squadra e va ricordato che quando ha ottenuto la striscia di cinque vittorie consecutive ci sono stati scorci di partita, specialmente inizio della ripresa, in cui L’Aquila ha ceduto agli avversari il bandolo del gioco, ha rischiato e sofferto, pur riuscendo a ottenere vittorie importanti.

Poi qualcosa si è inceppato, forse la squadra si è sentita bella e forte, specchiandosi narcisisticamente ha creduto di essere diventata imbattibile e ha peccato di presunzione, forse anche di superficialità, è scesa in campo con supponenza e sicurezza, perdendo quella spregiudicatezza che le aveva permesso di risalire importanti posizioni di classifica.

Poi nel momento in cui era necessario fare la differenza, la squadra si è seduta, ha accusato anche la stanchezza forse per la dispendiosa rincorsa, il dover giocare due gare in quattro giorni, il calo di condizione di alcuni uomini chiave, Corapi su tutti: tutto è diventato più difficile e complicato, la squadra ha perso forse anche un pizzico di autostima e convinzione in se stessa.

La vicenda Pacilli ha turbato la serenità dello spogliatoio, le chiacchiere della tifoseria hanno fatto il resto ma soprattutto il gioco dell’Ascoli, che era certo mai avrebbe tirato fuori una barca di soldi, fra cartellino e ingaggio, per acquistare il giocatore a condizioni onerosissime. Era intuibile, non per tutti come hanno dimostrato i fatti, a cominciare da Di Campli e da Pacilli che gli ha creduto, da lodare la fermezza che ha caratterizzato le immediate dichiarazioni di Di Nicola e Mastropietro.

Ciononostante un primo dato di bilancio è inconfutabile, indicativo e sostanzialmente positivo: nelle 14 partite con Zavettieri in panchina L’Aquila calcio ha conquistato 28 punti, gli stessi ottenuti dall’Ascoli, con cui condividerebbe il parziale primato.

Quindi non tutto è da buttare, bisogna però che la squadra si dia subito una scossa, ci sta avere una flessione di rendimento, è fisiologica, ma è necessario ritrovare già sabato contro la capolista Ascoli la brillantezza e spensieratezza del passato, grinta e mordente, sacro furore agonistico per mettere in campo tutta la voglia di tornare al successo pieno in quella che per L’Aquila è una gara determinante, una battaglia che potrebbe valere davvero tutta una stagione. Quella che potrebbe farle fare il salto di qualità considerando che una sconfitta avrebbe un effetto devastante, anche per la tifoseria.

A proposito di tifoseria, “volere è potere”, perciò basta di fare appello agli aquilani per farli accorrere al Fattori per la sfida con l’Ascoli, chi vuole può e viene allo stadio, perché è una di quelle partite in cui ci si può vantare di dire “io c’ero”, una partita che capita una volta ogni tanto, che ha il sapore di una finale di Coppa, che non si può assolutamente perdere. Ma questo lo devono capire gli sportivi veri, quelli che hanno dentro il sacro fuoco della passione ma anche l’orgoglio di essere aquilani, per questo ritengo inutile fare proclami, raccomandarsi, pietire e sperare in un massiccio afflusso di tifosi: 1.200 possono dimostrare di valere molto di più di 5.000 se si va al Fattori per incitare la squadra del cuore perché quella con l’Ascoli è una partita da giocare solo per vincere, in cui serve una partita perfetta, una prestazione maiuscola, una feroce cattiveria agonistica per centrare l’unico obiettivo per riaccendere entusiasmo e fiducia per il proseguimento del campionato: la vittoria, comunque la si ottenga, ma vittoria.

Bisogna riempire la curva nella gara più importante di tutta la stagione, quella della speranza: chi vuole venga a sostenere la squadra rossoblù, la squadra che rappresenta la città capoluogo di regione.

La società ha indetto la “giornata rossoblù” nella speranza di un grande afflusso che permetta di fare anche un bell’incasso, sarebbe il massimo conquistando anche i tre punti in palio e tenendo conto di un calendario poi tutto in discesa.

E’ tuttavia sbagliato considerare lo scontro con l’Ascoli come la gara per lo spareggio verso la serie B, perché bisognerà tener conto anche della Reggiana, del Teramo e del Pisa in questo girone di ritorno e sarà certamente una corsa a cinque, non a due e vincerà non la squadra più forte ma il gruppo più forte e conterà moltissimo anche la società.

Sul fronte calciomercato, dopo il prestito di Di Mercurio al Melfi, ufficializzato l’accordo con il Cesena per l’acquisizione a titolo temporaneo, fino al 30/06/2015, delle prestazione sportive del centrocampista Marco Djuric (92) in forza al Forlì con 19 presenze in stagione e che contro L’Aquila realizzò il gol del 2-1., mentre manca solo la firma per ingaggiare anche l’attaccante Demiro Pozzebon (88) dell’Avellino, che si spera arrivi nelle prossime ore.

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