Teramo, parla Bucchi: “Contro il Foligno è stata una giornata da incorniciare”

dicembre 19, 2012 No Comments »
Teramo, parla Bucchi: “Contro il Foligno è stata una giornata da incorniciare”

La rete all’esordio contro il Melfi. Poi l’infortunio, il ginocchio destro che si gonfia al minimo sforzo. Il motivo è semplice: c’è una rottura del menisco. Ma è talmente piccola da non essere visibile agli esami specialistici. Nessuno riesce a diagnosticarla, tanto che la lesione appare in tutta la sua “bellezza” solo durante l’operazione di artroscopia esplorativa. In parole povere, passano tre mesi prima che il guaio si risolva. Dopo la sofferenza e la riabilitazione, finalmente arriva il momento del ritorno in campo. Come ai vecchi tempi, la maglia è la numero nove. Subito nella mischia, alla faccia dei rischi e dei dubbi legati alla condizione fisica. L’arbitro fischia l’inizio del match. Ti aspetti che il giocatore abbia una mira arrugginita, e invece…quarto minuto, primo tiro in porta, è gol. Ventisettesimo, calcio di rigore trasformato e doppietta. Questa la parabola di Andrea Bucchi, all’anagrafe attaccante principe del Teramo. Ora che il bomber è tornato, abbiamo colto la palla al balzo per ascoltare le sue sensazioni e rivivere insieme i momenti salienti della brutta esperienza vissuta.

Andrea, nonostante il periodo d’inattività hai dimostrato di non aver perso il vizietto del gol. Raccontaci le emozioni di quegli attimi.

“Dopo tre mesi di assenza sono tornato tra i titolari e ho subito segnato due gol. A livello personale è stata una giornata fantastica, assolutamente da incorniciare. Ho provato un’emozione fortissima che non si può descrivere a parole. La cosa che mi ha fatto più felice, però, è che le mie reti siano servite per battere il Foligno e conquistare tre punti fondamentali ai fini della classifica”.

Riavvolgiamo la pellicola e ripercorriamo le tappe del tuo stop.

“E’ cominciato tutto all’inizio di settembre. Durante la settimana non riuscivo a lavorare al meglio perché il ginocchio destro si gonfiava. Abbiamo fatto una risonanza magnetica, che ha dato dei risultati confortanti. Nonostante questo, però, il problema si ripresentava con regolarità così alla fine abbiamo deciso di rivolgerci al professor Cerulli.

E…

“Secondo lui c’era una piccola lesione al menisco. Mi sono operato e abbiamo visto che in effetti era proprio così”.

Ora parliamo del rientro in campo. Quasi a sorpresa domenica sei stato schierato subito tra i titolari. Come è maturata questa decisione?

“Non l’abbiamo presa a tavolino. E’ successo tutto domenica mattina: Cappellacci mi ha chiesto se me la sentivo di scendere in campo dall’inizio, io ho accettato visto che stavo bene e mi allenavo col gruppo ormai da dieci giorni. Ho apprezzato molto il gesto dell’allenatore: così facendo ha ribadito la sua stima nei miei confronti”.

Ora guardiamo un po’ al futuro. Con il tuo ritorno, e i recenti acquisti di Ambrosini e Olcese, adesso il Teramo ha un attacco niente male.

“Senza dimenticare Bellucci e Patierno: fino a questo momento la carretta l’hanno tirata avanti loro. Comunque sì, d’ora in poi in avanti avremo tanti giocatori forti, capaci di lasciare il segno in qualsiasi momento”.

A proposito di lasciare il segno, chissà che non riuscirai a graffiare anche all’Arechi di Salerno…

“Sarebbe davvero bellissimo. Sappiamo che sarà una partita molto dura ma ce la metteremo tutta per centrare un’impresa storica”.

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