VIRTUS LANCIANO, DAL SOLE DI TRAPANI ALLA PIOGGIA DI NOVARA 11 MESI DA #BSOGNO

maggio 18, 2013 No Comments »
VIRTUS LANCIANO, DAL SOLE DI TRAPANI ALLA PIOGGIA DI NOVARA 11 MESI DA #BSOGNO



NOVARA – La pioggia di Novara somiglia al sole di Trapani. Potenza del calcio e della Virtus Lanciano di Carmine Gautieri, capace in undici mesi di conquistare una storica promozione e una straordinaria salvezza in serie B. Dalla Sicilia al Piemonte la sostanza del 433 del Gaucho non cambia e vale un altro campionato cadetto, grazie al gol di Falcinelli, alle parate di Leali e a quella vecchia guardia che a Trapani aveva vissuto una partita memorabile, vinta in rimonta con un uomo in meno. Aquilanti, Amenta, Volpe, Vastola, D’Aversa, Turchi erano in campo al Provinciale come al Piola di Novara: dallo spirito di Trapani è venuta questa salvezza, conquistata sul campo con merito, giocandosela su tutti i campi. Per tutto il campionato Mammarella (oggi in curva con i tifosi rossoneri per squalifica) e compagni hanno portato sui campi uno spirito, quello di Trapani appunto, che ha cementato una rosa intorno al progetto dei Maio. Un progetto sostenibile dal punto di vista economico che in qualche modo ha anticipato le mosse della Lega di Serie B sul salary cup e che si è rivelato vincente. Nonostante le cassandre agostane che ne prevedevano la retrocessione a dicembre. Giovani di valore come Leali, Almici, Minotti – bravo il ds Leone a strapparli alla concorrenza – che uniti a giocatori d’ esperienza come D’Aversa, Vastola, Turchi e Mammarella, cui poi si è andato ad aggiungere a gennaio Piccolo, l’uomo della svolta con i suoi 7 gol, hanno permesso a Gautieri di costruire una salvezza su cui pochissimi a agosto avrebbero scommesso. Decisivo il mister napoletano che si è definitivamente consacrato quale allenatore emergente della cadetteria: un altro anno di contratto lo lega alla Virtus, ma la sua permanenza sulla panchina rossonera è tutt’altro che scontata. Tante le squadre che cercano l’allenatore del doppio miracolo frentano, anche in serie A. Lui con quei 19 giocatori della rosa che hanno creduto nella sua cultura del lavoro, è il principale artefice di questo risultato. Lo confermano i Maio, lo confermano i giocatori con in testa capitan D’Aversa, alla sua ultima partita in campo. “Volevo chiudere così, con una vittoria”, dirà nel post partita l’uomo, più che il calciatore, cui Gautieri ha consegnato le chiavi dello spogliatoio. Della partita c’è poco da raccontare, le agenzie di scommesse hanno fatto bene il loro lavoro quotando il pareggio in forte ribasso. Al gol di tacco alla Bettega di Falcinelli, l’attaccante atipico che corre più di un terzino, ha risposto Rubino. In mezzo tanta accademia e poco agonismo (zero ammoniti), anche se l’avvio del Novara ha messo più di un pensiero alla retroguardia frentana. Leali è bravo prima su Motta e poi in un paio di tiri dalla distanza che potevano diventare pericolosi per il fondo viscido. Il Novara, inzeppato di riserve e con Montipò classe 1996 tra i pali, gioca con la testa (e le gambe) ai playoff. Qualche accelerazione di Motta tra le linee viene pareggiata dalle accelerazioni di Piccolo che sulla destra quando vuole, affonda. Da una sua iniziativa arriva il cross per il gol di Falcinelli. Del secondo tempo si può annotare, oltre al gol di Rubino, bravo a deviare in rete il cross di Motta, il tuffo plastico di Montipò sul destro di Vastola a metà ripresa. L’1-1 è l’epilogo prevedibile e meritato per la Virtus che sul campo del Novara già qualificato ai playoff doveva cercare il punto della salvezza. Punto arrivato al termine di una gara innaffiata dalla pioggia di un maggio autunnale che fa rimpiangere il sole di Trapani, ma che non cambia di una virgola l’emozione di un altro miracolo rossonero. Ancora una volta è serie B, e il sogno Virtus continua. Non svegliarti Lanciano, l’anno prossimo giocherai ancora di sabato. Fanno bene a cantarlo a squarciagola i tifosi, insieme ai giocatori. E pace se stavolta piove, e non c’è il sole.

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