Pallamano, appello dell’allenatore Nicola D’Arcangelo (Città Sant’Angelo): “Questo club e i suoi giovani vanno aiutati”

maggio 20, 2013 No Comments »
Pallamano, appello dell’allenatore Nicola D’Arcangelo (Città Sant’Angelo): “Questo club e i suoi giovani vanno aiutati”

Non è certo un momento felice per la Pallamano Città Sant’Angelo. E a mettere a fuoco la sittuazione ci ha pensato l’allenatore giocatore Nicola D’Arcangelo. “Siamo tutti uniti contro la crisi - esordisce - Ho a disposizione un gruppo meraviglioso, compatto e attaccato alla maglia”. Eppure la prima squadra rischia di non potersi iscrivere al prossimo campionato per i noti problemi economici. Nei giorni scorsi c’è stata una riunione dei giocatori, a ulteriore testimonianza che prima di lasciare la società angolana, i tesserati aspetteranno fino all’ultimo secondo utile (30 giugno).
D’Arcangelo, è più difficile lavorare con la prima squadra o con un gruppo di ragazzi? “Sicuramente è più difficile lavorare con i ragazzi perché in prima squadra i giocatori hanno già una tecnica di base più o meno importante, invece con i ragazzi di 10-11 anni devi partire da zero e devi essere anche molto bravo a saper coniugare divertimento e insegnamento dei fondamentali di questo sport, cercando di catturare il più possibile la loro attenzione”.
Come stai vivendo, a livello personale, questo periodo di crisi finanziaria della società?

“Cerco di viverla serenamente anche se a volte penso che sarebbe davvero un peccato. Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto a tutti i livelli e oggi abbiamo una prima squadra che, con il lavoro di tutti, in primis dei ragazzi, riesce a stare tranquillamente nella massima serie senza avere stranieri in rosa, nessun naturalizzato e nessun giocatore italiano di grido… la nostra forza è il gruppo. E negli anni si è consolidato sempre più”.
Cosa diresti a un eventuale sponsor per avvicinarlo alla vostra realtà?

“Lo inviterei a conoscere la nostra realtà e soprattutto il nostro gruppo. Cercherei di coinvolgerlo il più possibile e lo renderei partecipe di ogni decisione societaria. E poi gli racconterei la nostra storia, cercando di trasmettere passione e orgoglio che ci contraddistinguono”.
Qualora la prima squadra non potesse essere iscritta alla prossima A1, come gestirete la stagione a livello di settore giovanile? Quanto cambierebbe nel modo di lavorare e negli obiettivi?

“Indipendentemente da quello che accadrà con la prima squadra, i settori giovanili andranno avanti. Obiettivi e motivazioni non cambieranno. Proveremo sempre a migliorarci facendo sport sano sul nostro territorio. Purtroppo la realtà economico-finanziaria del nostro paese non ci consente di essere ottimisti sul discorso prima squadra. Abbiamo fatto una riunione con tutti i nostri ragazzi, che sono stati magnifici nel prometterci che aspetteranno il più possibile prima di trovare sistemazione in altre società. Questo è stato il segnale più bello dell’attaccamento alla maglia che ha questo gruppo”.

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