Si riparte, il campionato dopo soli due mesi si interrompe per lasciare il posto alla Winter
Cup. Un torneo, la cui formula, pensata senza alcuna condivisione nelle stanze del Palazzo,
risulta talmente macchinosa da essere quasi impossibile riuscire a spiegarla senza l’uso di
incomprensibili bizantinismi concettuali.
Si sono volute in sostanza recuperare ad ogni costo le sei gare venute meno per la
diminuzione da 14 a 10 del numero di squadre di serie A e lo si é fatto creando dal nulla una
competizione senza storia, né passata né futura, onerosa e oltretutto collocata infelicemente in
uno spazio temporale che blocca e svilisce un campionato appena iniziato. Sarebbe bastato
semplicemente mutuare dal basket per chiudere la classifica finale con le sei classiche partite “ad
orologeria”, e si sarebbe recuperato il tutto senza scompensi di sorta. Oppure magari ancor più
utilmente si sarebbe potuto accorciare, in tempi di crisi come questi, la stagione da 10 a 6 mesi,
con grande risparmio economico di tutte le società. Niente da fare ! E allora Winter Cup sia,
anche se con organici dimezzati e ridotti. Chi metterà, infatti, a repentaglio la salute dei giocatori
in un torneo con così poco appeal ? E inoltre, grazie al meccanismo penalizzante delle sanzioni
disciplinari che accumulate nel torneo saranno poi ereditate in campionato, chi rischierà di farsi
squalificare gli atleti migliori ? Mah !
Mario Patriarca di conseguenza conta gli uomini e fa i suoi calcoli. L’organico non offre
per la verità tante alternative con Duarte e Nicolodi, ancora fermi in bacino di carenaggio, con
Romano appiedato da un infortunio, uno stiramento di 4 cm, rivelatosi ben più grave della prima
ottimistica diagnosi redatta dai medici della Nazionale, e con Bruno e Morgado ancora alle prese
con acciacchi di vario conto. Nel contempo questo mese di dicembre servirà anche a dar fiato a
coloro come Jonas e Mauricio che hanno più tirato la carretta e che di conseguenza più hanno
la necessità di smaltire le tante scorie fisiche e mentali accumulate in questi primi due mesi. Si
cercherà così, come si suol dire, di fare di necessità virtù per ridare vitalità e morale ad una squadra
delusa e deludente ma fortemente intenzionata ad uscire al più presto dalle attuali ambasce di
classifica.
La società intanto, in silenzio e senza proclami, continua e continuerà a valutare se è il caso
di intervenire sul mercato per correggere il roster. Molto dipenderà anche dal contesto in cui nella
prossima settimana si andrà ad operare. Al pari di tutte le altre squadre di questo singhiozzante
campionato si attendono risposte chiare e regole certe. Per ulteriori investimenti servono infatti le
giuste garanzie organizzative e gestionali di chi ha come compito istituzionale quello di tutelare
gli interessi degli investitori “sani”. Se dovessero infatti rivelarsi vere le voci che oggi danno
come prossima l’uscita dal campionato della squadra che ha cucito sul petto l scudetto tricolore
di campione d’Italia, sia in forma definitiva o attraverso una prosecuzione garantita solo da una
rosa di giocatori under 21, non potremmo che dichiarare “falsata” questa stagione. In tal caso non
solo il destino del Pescara ma anche quello dell’intero movimento del futsal italiano sarebbero fatalmente
segnati da un inevitabile quanto rapidissimo declino. Se ancora qualcuno vuol bene a questo
sport, destinato tra l’altro a diventare in Brasile specialità olimpica, esca al più presto allo scoperto
e tracci un nuovo corso di rilancio del calcio a 5 italiano. Il Pescara attende fiducioso !
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