Carpi vs Pescara 2 a 0. I biancazzurri ora devono guardarsi indietro…

maggio 3, 2014 No Comments »
Carpi vs Pescara 2 a 0. I biancazzurri ora devono guardarsi indietro…

Carpi(4-1-4-1):Colombi, Pesoli, Gagliolo, Concas, Di Gaudio (60’ Acosty), Pasciuti, Memushaj ( 54’ Letizia), Romagnoli , Porcari, Lollo, Sgrigna (90’). A disp.: Kovacsik,  De Vitis, Ardemagni, Mbakogu, Sperotto, Legati. All.: Pillon.

Pescara ( 3-4-3): Pelizzoli, Salviato, Capuano, Zauri ( 52’ Nielsen), Politano, Balzano, Bocchetti, Brugman, Rizzo (73’ Sforzini), Maniero ( 52’ Caprari), Ragusa. A disp.: Svedkaukas, Fornito,  Di Francesco, Karkalis, Cherubini, Mascara. All.: Cosmi.

Arbitro: Fabio Maresca di Napoli.

I Assistente: Ciro Carbone di Napoli

II Assistente:  Romina Santuari di Trento.

Quarto ufficiale: Emilio Ostinelli di Como.

MARCATORI: 17’ Di Gaudio; 84’ Sgrigna (R).

NOTE: Tempo variabile, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Pasciuti, Maniero e Di Gaudio, Gagliolo, Ragusa, alzano . Corner  8  a 5  per il Pescara. Spettatori.

 

CARPI- Non c’è più niente da fare. Questa è una squadra che deve abbandonare ogni sogno di gloria e  pensare solo a non peggiorare la propria condizione. Peccato perché le aspettative dei tifosi alla vigilia di questo torneo erano ben altre, dopo la cocente delusione del campionato di serie A. Un’altra sconfitta, quindi,  che crea una frustrazione indicibile nel cuore dei supporter del Delfino con la speranza che non lasci strascichi di sorta. Spiace, certo, anche per il cuore e la buona risposta avuta nella seconda parte della sfida dal Pescara ma, sinceramente sembra davvero pochino per una compagine  costruita per competere per ben altri obiettivo. E se non tutti i mali vengono per nuocere  nella stanza dei bottoni del club biancazzurro forse è giunto davvero il momento di fare chiarezza  anche per programmare per tempo la prossima stagione.

La trasferta in terra emiliana serve solo per tenere accesa la tenue fiammella della speranza play off in casa pescarese. Cosmi, obbligato anche dalle numerose assenze, ritocca di nuovo il suo impianto e vara un personalissimo 3-4-3 con Zauri, Capuano e Bocchetti davanti a Pelizzoli, Salviato e Balzano sulle corsie esterne della mediana  con Brugman e Rizzo nel cuore del reparto. Davanti si rivede il tridente costituito da Politano, Maniero e Ragusa.

Sul fronte opposto Bepy Pillon, reduce da 4  risultati utili consecutivi, si affida ad un atipico 4-1-4-1: Colombi tra i pali; Pasciutti, Pesoli, l’ex Romagnoli e Gagliolo nel reparto arretrato. Porcari davanti alla difesa; Lollo e Memushaj nel centro del reparto nevralgico; Concas e Di Gaudio esterni a supporto di Sgrigna, unica punta.

Il Pescara parte meglio, prende in mano le redini della gara e cerca di imporre ritmo e manovra ma senza grande costrutto. L’unica nota degna di cronaca cade al 7’: lancio di Brugman per Ragusa  e la retroguardia del Carpi si salva a fatica. Passano, però solo dieci minuti e la compagine di casa, nell’unica sortita offensiva,  trova il gol del vantaggio. Dal corner di Sgrigna, la palla spizzata da Lollo, finisce a Di Gaudio che  approfitta di una dormita della difesa pescarese, Rizzo, in primis,  non interviene e  l’esterno della mediana di casa, di testa, batte Pelizzoli.  La sfida a questo punto si fa nervosa al 25′ c’è un  accenno di rissa in area emiliana e  alla fine  rimediano l’ammonizione Maniero e Di Gaudio. Il Carpi cerca di legittimare, così, il vantaggio e lo stesso di Gaudio poco dopo la mezzora cerca di fare il bis. Allora Cosmi dirotta Salviato sull’out di sinistra e mette Balzano sul versante opposto. Qualcosa cambia e l’occasione capita sui piedi di Balzano al 38’ quando, da facile posizione, si fa ribattere la conclusione da Colombi. Niente di più rilevante fino al termine della prima frazione di gioco.

Poco meno prima del  decimo della ripresa Cosmi prova anche con un doppio cambio  a dare una scossa  ai suoi. Fuori Maniero dentro Caprari , mentre Nielsen va a prendere il posto di Zauri. Scelte che  disegnano uno strano 4-3-3 con Balzano e Salviato sugli esterni, Bocchetti e Capuano in mezzo, a centrocampo Brugman e Rizzo presidiano le corsie laterali con Brugman  nel consueto ruolo di metronomo. In attacco cambia solo il nome del pivot Caprari al posto di Maniero. Qualcosa si muove ma,  per vedere qualcosa di importante, bisogna aspettare una manciata di minuti. Prima, al 65’, Ragusa di testa lambisce la traversa e  quattro minuti dopo  Caprari su punizione, da posizione defilata, colpisce il palo interno della porta difesa da Colombi. Pure la dea bendata si è scordata del Pescara così Cosmi ritorna al 3-4-3 e gioca la carta della disperazione: fuori un inconcludente Rizzo per Maniero con la speranza che faccia almeno valere la sua stazza. Ma  oggi non è cosa al primo ribaltamento di fronte l’undici di Pillon  trova il rigore. Dal solito corner arriva una palla che in qualche modo tocca la mano di Balzano. Per Maresca è il fallo è da massima punizione e dal dischetto, all’84’, l’ottimo Sgrigna batte Pelizzoli, che, comunque, aveva  intuito la traiettoria, facendo carambolare la palla prima sul palo e poi in rete. In sostanza la partita finisce qui nonostante Ragusa due minuti oltre il 90’ sciupi il gol tirando  su Colombi in uscita  e altri 300 secondi da disputare. Un’altra sconfitta che fa non solo tanta delusione ma anche un’grande fottutissima paura di cadere…

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