#serieB Baroni conferma l’addio alla Virtus #Lanciano. La panchina dei rossoneri a Roberto D’Aversa, capitano del biennio d’oro.

giugno 13, 2014 No Comments »
#serieB Baroni conferma l’addio alla Virtus #Lanciano. La panchina dei rossoneri a Roberto D’Aversa, capitano del biennio d’oro.

Marco Baroni non è più l’allenatore della Virtus Lanciano. Roberto D’Aversa lo sarà a breve. Si può riassumere così il tema panchina della Virtus Lanciano, che oggi ha salutato ufficialmente il tecnico che ha legato il suo nome al massimo risultato sportivo in 90 anni di storia rossonera, con i playoff per la serie A sfumati solo nelle ultime 2 giornate. Baroni ha risolto il contratto che lo legava per un altro anno alla Virtus nel pomeriggio: nessuna sorpresa per i tifosi, né per la società, che ha accettato la volontà espressa da Baroni di cambiare aria dopo lo straordinario campionato chiuso al decimo posto con 60 punti in classifica, con quei 7 turni consecutivi e indimenticabili a guardare tutti dall’alto in basso in avvio di stagione. La panchina rimarrà libera - almeno in via ufficiale - per pochi giorni, visto che il successore di Baroni è stato individuato dalla premiata ditta Maio&Leone in casa, nella scrivania accanto. Salvo clamorosi dietrofront dell’ultim’ora, sarà Roberto D’Aversa - attuale responsabile area tecnica della Virtus - l’allenatore dei rossoneri per la stagione 2014-2015 di serie B, la terza della storia frentana. Come era improbabile un dietrofront di Baroni, così è improbabile il ritorno in terra frentana di Carmine Gautieri, andato via di sua iniziativa un anno fa con parole chiare e nette che difficilmente verranno mitigate dai messaggi d’amore che il Gaucho sta negli ultimi giorni facendo pervenire urbi et orbi a Lanciano. Il sesto allenatore della Virtus della premiata ditta Maio-Leone sarà dunque Roberto D’Aversa, uomo di fiducia e capitano del biennio d’oro rossonero 2011-2013, con una promozione e una salvezza in serie B nel palmares che valgono come una Champions League a queste latitudini. La società e il ds Leone sono intenzionati a proseguire sul sentiero tracciato foriero di record e grandi soddisfazioni sportive iniziato a Trapani il 10 giugno di due anni fa. Il capitano di quella Virtus che al Provinciale di Erice conquistò la sua prima serie B al termine di una partita epica era proprio lui, Roberto D’Aversa. A 36 anni condottiero e allenatore in campo di una squadra stretta intorno ad un sogno così tanto da finire per realizzarlo. La fascetta di capitano di quel giorno è conservata in un posto sicuro di casa D’Aversa, come la foto che lo ritrae a fine partita in lacrime, sotto il settore occupato da 500 lancianesi arrivati con ogni mezzo in Sicilia. A consacrare D’Aversa nell’olimpo dei calciatori che hanno scritto la storia della Virtus è stata poi la stagione successiva, la prima e l’ultima in cadetteria con la maglia rossonera, con una salvezza conquistata contro ogni pronostico l’ultima giornata a Novara, sotto la pioggia. Al termine di quella partita il centrocampista nato a Stoccarda nel 1975 e cresciuto nelle giovanili del Milan annunciò serenamente il suo desiderio di appendere le scarpe al chiodo per continuare l’avventura dietro una scrivania, nella sua Virtus. Responsabile area tecnica, una sorta di supervisore di tutto quello che succede intorno alla squadra, figura cardine di collegamento tra squadra e società, ma soprattutto tra spogliatoio e staff tecnico. L’uomo in più di questa stagione, quello che è apparso poco ma in momenti tutti decisivi: l’annuncio del silenzio stampa dopo la fase negativa del campionato, la gestione dei problemi delle strutture, l’azione quotidiana di collegamento con la società per la necessità dei giocatori e dello staff tecnico. Ma non solo: grande motivatore, riconosciuto leader dello spogliatoio dove la vecchia guardia continua a dettare le parole (e le regole) per scrivere altre pagine di vittorie impronosticabili e di partite da giocare fino al 50simo del secondo tempo. Un esempio per tutti: le corse di Paghera, uno della vecchia guardia che a Trapani c’era e da allora da Lanciano non se n’è più andato (e non se ne andrà, verrà riscattata l’altra metà e diverrà un giocatore tutto della Virtus ndc), dopo i gol segnati alla Ternana e allo Spezia. Quelle corse finivano in un abbraccio condiviso da tutta la squadra con D’Aversa, mentre Baroni era qualche metro più in là a festeggiare. Nel linguaggio non verbale del calcio, cose del genere dicono molto di più di mille parole. D’Aversa, sempre seduto fuori dalla panchina al fianco del ds Leone, altro capitano di mille battaglie rossonere tra i campi di Eccellenza e serie C, non dirà no all’idea che è balenata naturale in casa Virtus, una volta raccolto il desiderio di Baroni di cambiare aria dopo un anno di record e di incredibili successi. E’ lui il prescelto dalla società per proseguire in serie B il progetto Virtus Lanciano. Il patentino da allenatore arriverà, a settembre inizierà il supercorso a Coverciano, ma non è in un pezzo di carta, tra l’altro derogabile, l’ostacolo per sedere sulla panchina della sua Virtus. Sarà lui l’allenatore della Virtus che verrà, con la benedizione del gruppo su cui si fondano le ultime tre straordinarie stagioni rossonere. Mammarella, Vastola, Aquilanti, Amenta, Di Cecco, Turchi, Paghera…gente con i colori rossoneri stampati sulla pelle, che a Lanciano ha messo su casa con l’intenzione di rimanerci a lungo. Più o meno come D’Aversa, che da loro ripartirà per iniziare al meglio la sua carriera di allenatore con la Virtus, una società cui piace scommettere su tecnici all’esordio. Dopo Di Francesco, Gautieri e Baroni, è l’ora di D’Aversa.

 

(foto tratta dal profilo ufficiale facebook Virtus Lanciano, ph F.Roselli)

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