PERUGIA: (4-3-1-2) Koprivec, Del Prete (77’ Fazzi), Giacomazzi,Goldaniga, Crescenzi, Taddei ( 70’ Verre), Fossati, Nicco, Lanzafame, Perea ( 24’ Provedel), Falcinelli. A disp.: Flores, Lo Porto, Rossi, Lignani, Rabusic, Vinicius. All.Andrea Camplone
PESCARA (4-4-2): Aresti, Cosic (79′ st Zampano), Pesoli, Zuparic Pucino, Politano (79′ st Caprari), Brugman (67′ st Pasquato), Memushaj, Bjarnason, Maniero, Melchiorri,. A disp.: Fiorillo, Selasi, Da Silva, Pogba, Torreira Di Pasqua, Vitturini. All. Marco Baroni
ARBITRO: Eugenio Abbattista di Molfetta
I Assistente: Zivelli
II Assistente: Disalvo
RETI: 25′ pt Memushaj (Pescara), 35′ pt Falcinelli (r), 8′ st Fossati, 47′ st Maniero (Pescara).
NOTE: 9290 spettatori di cui 2071 paganti, incasso non disponibile. Al 24′ pt espulso Koprivec per chiara occasione da rete. Al 25′ pt Provedel para rigore a Maniero. Ammoniti: Giacomazzi, Pesoli, Cosic, Goldaniga, Memushaj.
PERUGIA- Il Pescara, al “Curi”, salva, nel finale, il risultato ma non la faccia. I biancazzurri, infatti, escono ancora una volta sconfitti sotto il profilo del gioco e riaprono, così, una vera e propria crisi tecnica. Le critiche sul conto dell’allenatore fiorentino tornano ad essere forti, numerose ed intense tanto da lasciar pensare, nell’immediato dopopartita di Perugia, che la situazione potesse, per lui, precipitare da un momento all’altro. Sensazione subito smentita dai soliti ben informati che, tuttavia, non escludono a breve un summit per valutare, con maggiore attenzione, il da farsi anche alla luce della lunga sosta che si profila per la pausa invernale dal 28 dicembre al 17 gennaio. Tempo, insomma, ce n’è, ora sta ai dirigenti scegliere la soluzione più opportuna. Di sicuro resta l’ennesima brutta figura rimediata dai pescaresi in terra umbra e nonostante la superiorità numerica goduta per oltre un’ora ma non fruita. Ad essere onesti è stato l’undici di Andrea Camplone a trarre, paradossalmente, i maggiori benefici dall’handicap con una prestazione poderosa figlia, di una diversa mentalità calcistica. Il 2 a 2 finale, perciò, somiglia molto al pari strappato con i lancianesi e, così, lascia tanta amarezza e rimpianti solo ai padroni di casa. Fermo restando che questo Pescara è, ora, davvero impresentabile.
LE SCELTE- Al fischio d’inizio Baroni conferma l’undici annunciato alla vigilia con tra novità di rilievo: l’impiego di Zuparic al centro della difesa in luogo dello squalificato Salamon, il ritorno in mediana di Brugman, dopo mesi e mesi di stop per l’infortunio al crociato, al posto dell’altro squalificato Appelt e il ritorno di Pucino dal primo minuto al termine delle sue 3 giornate di squalifica. Per questo nel suo 4-4-2 il tecnico fiorentino mette con Aresti tra i pali. Cosic, Zuparic, Pesoli e Pucino nella linea arretrata. A centrocampo si affida a Politano , Brugman , Memushaj e Bjarnason mentre Maniero e Melchiorri giocano nel reparto d’attacco.
Sul fronte opposto il pescarese Andrea Camplone schiera il suo Perugia secondo i canoni non proprio ortodossi del 4-3-3 che qui, non a caso è una sorta di 4-3-1-2. Koprivec in porta, Del Prete , Giacomazzi,Goldaniga e Crescenzi, in difesa, Taddei, Fossati e Nicco a centrocampo, Lanzafame sugerritore con Perea e Falcinelli di punta.
LA PARTITA- Partono bene i grifoni con gli esterni bassi, Del Prete e Crescenzi che vanno sulle fasce come treni. Il Pescara controlla e, spesso, contrattacca. Intorno al quarto d’ora l pressione degli ospiti si fa più consistente e con Brugman si dà vita alle prima vera occasione da gol con la palla calciata dall’uruguagiano che colpisce il palo su calcio di punizione. Il Grifo risponde con una bella azione corale conclusa però male da Fossati. Al 17’ i biancazzurri protestano per un presunto fallo da rigore di Crescenzi su Melchiorri, non ravvisato però dal direttore di gara. Rigore che, invece, viene assegnato pochi minuti dopo quando Koprivec atterra in area Maniero: Abbattista questa volta non ha dubbi ed indica subito il dischetto ed espelle l’estremo difensore di casa. Dagli 11 metri va lo stesso Maniero che si fa respingere la conclusione da Provedel, entrato al posto di Perea, sulla respinta, però, il più lesto di tutti è Memushaj che, con un po’ di fortuna, trova la rete del vantaggio.
Il Perugia non si deprime, mette in campo una bella reazione d’orgoglio e si costruisce la chance per l’1-1: pallone filtrante in area per Lanzafame e Pesoli lo stende nel tentativo di anticiparlo. Altro rigore, questa volta per i padroni di casa. Falcinelli è spiazza Aresti e riporta in parità il risultato: settimo gol in stagione per la punta numero 9 dei biancorossi. A questo punto il Pescara esce di scena e lascia il campo agli umbri che possono recitare un autentico monologo.
La ripresa vede sempre i biancorossi in avanti nonostante Melchiorri provi a far tremare il “Curi” con un bellissimo tiro a giro dal limite dell’area che finisce di pochissimo alto. Il Perugia, però, non sta a guardare e, con il sempre attivo Lanzafame, da calcio piazzato costringe Aresti agli straordinari. E’ l’occasione che prelude al gol: bella azione sul lato destro del campo, scambio in velocità tra Taddei e Nicco che mette quest’ultimo in condizione di mettere il pallone dentro l’area per l’accorrente Fossati; il regista del Perugia è bravissimo nell’inserimento e, di destro, fulmina il portiere dei biancazzurri.
Il Perugia è assoluto padrone del campo, potrebbe addirittura andare sul 3-1 ma Falcinelli sbaglia l’appoggio in porta da due passi sul traversone di Del Prete. Lo scampato pericolo conferisce un po’ coraggio agli ospiti che sprecano un buona occasione con Melchiorri. E’ questo l’unico squillo in attacco del Delfino.La partita, a questo punto, diventa nervosa e convulsa e il Perugia sembra avvantaggiarsene. Invece, come accade spesso agli uomini di Camplone, i minuti di recupero risultano fatali: Pasquato sulla destra riesce a liberarsi e dal fondo trova tutto libero sul secondo palo Maniero che inzucca in porta il 2-2. Una vera doccia gelata per i biancorossi che, nonostante tutto, riescono a costruirsi un’ultima opportunità: il colpo di testa di Falcinelli sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Lanzafame, sfiora d’un soffio la traversa ed esce. Un pari ingiusto che fa bene solo a Baroni. Vero Marco?