Arbitri, così non va

settembre 22, 2012 No Comments »

Michael Fabbri di Ravenna. Segnatevi questo nome. E’ il direttore di gara, classe 1983, appena alla sua seconda direzione in cadetteria, che quest’oggi ha arbitrato Virtus Lanciano-Grosseto.

Pessima partita la sua, non solo per i rigori concessi, ma per la gestione della gara stessa: indeciso, a tratti spaventato e confuso. Nemmeno i suoi collaboratori, che pure avrebbero dovuto e potuto aiutarlo, si sono fatti vivi, anzi alla fine sembravano quasi condizionati dalla sua direzione. Domandatelo a Fofana, che ha preso botte a più non posso. Oppure a Falinelli o a Vastola. E dire che è una giacchetta nera sul quale puntano nella Can B.

Se questo è il livello c’è da stare poco allegri.

Quel che Virtus e Grosseto hanno fatto vedere all’Adriatico-Cornacchia così finisce per passare in secondo piano proprio a causa di Fabbri, arrivato a dirigere questo confronto dopo la direzione della Supercoppa Primavera tra Roma e Fiorentina, terminata con la vittoria dei viola per 3-2, Modena-Reggina, in Coppa Italia, e Bari-Ternana, terminata 2-0, suo debutto in campionato di B.

Chi lo ha designato per questo confronto gli avrà probabilmente  parlato di una partita tranquilla, facile. Invece, di facile non c’é proprio nulla. Ogni gara ha un suo valore, una sua importanza che va ben oltre i 3 punti e non rendersene conto è grave.

Gli arbitri sbagliano, e ci può stare: ma qui non siamo di fronte a un fallo non visto o a una palla che forse è entrata. Il discorso riguarda il livello della categoria arbitrale. Era già accaduto in Lanciano-Varese e quell’entrata a gamba tesa su Mammarella. Anche allora Fabrizio Pasqua, di Tivoli, un altro esordiente, l’aveva fatta grossa.

Forse giocando al Biondi sarebbe andata diversamente ma questo è un altro discorso. Quel che fa male è che uno come Fabbri, sia capace di  vanificare il lavoro settimanale di allenatore e giocatori.

E tutto questo non fa bene al calcio.

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