E venne il giorno del giudizio, atteso per 41 turni, toccato con mano negli ultimi di gioco della 42ma.
Un campionato così ce lo ricorderemo a lungo e non solo perché c’era anche il Lanciano. Difficile dimenticare un torneo giocato fino all’ultimo secondo, con verdetti per nulla affatto scontati.
Per le forze viste in campo verrebbe quasi da dire, senza essere accusati di esagerazione, che questa più che serie B e stata una A2 a tutti gli effetti. Anche per questo la salvezza della Virtus è stata più bella e affascinante. 300 tifosi a Novara, mentre a Lanciano tutti davanti alle tivvù o ad ascoltare le radio.
Un’impresa vista la forza e gli organici degli avversari e la partenza non certo felicissima dei rossoneri. Ma il Lanciano non ha mollato, ha seguito un tecnico che ha dimostrato di saperci fare e anche molto, ha messo dentro tanto cuore e altrettanta qualità e oggi, 18 maggio 2013, ha centrato la permanenza in B.
Una vittoria di una città ma anche dell’Abruzzo, che ha smentito quel nutrito gruppo di ‘esperti’ che appena poche settimane fa davano per spacciata la squadra dei Maio. Ma poco importa: quel che fa più piacere e d’aver visto, strada facendo, aumentare in tutta la regione l’ammirazione e le simpatie per i rossoneri.
Oggi è festa: da domani s’inizierà a parlare di futuro perché la prossima stagione, già all’orizzonte, propone nuove protagoniste, con il Lanciano che sarà chiamato a riconfermarsi. Domani ci saranno saluti e adii, alcuni saranno importanti, probabilmente inizierà un altro capitolo, ma pur sempre in B.
Adesso sotto con Chieti, L’Aquila e Teramo per un Abruzzo sempre più nel pallone. Meglio di così…
