Pescara vs Varese 2 a 0. I biancazzurri battono i lombardi costretti a giocare in 10 per quasi tutta la gara.

dicembre 24, 2014 No Comments »

Pescara: Aresti, Pucino, Salamon, Zuparic, Zampano, Politano ( 53’ Pasquato), Memushaj, Selasi ( 81’ Appelt), Bjarnason, Maniero, Melchiorri ( 81’ Da Silva). A disposizione:Fiorillo, Boldor, Caprari, Brugman,  Pogba, Vitturini. All. Marco Baroni.

Varese: Bastianoni, Fiamozzi, Borghese, Rea, De Vito, Zecchin, Barberis, Blasi ( 54’ Capezzi), Luoni, Neto Pererira ( 68’ Miracoli), Lupoli ( 60’ Falcone). A disposizione: Perucchini, Rivas, Tamas, Truzzi, Forte, Simic. All. Stefano Bettinelli.

ARBITRO:: Filippo Merchiori di Ferrara.

I Assistente: Daniele Bindoni di Venezia.

II Assistente: Pasquale De Meo di Foggia.

IV Ufficiale: Diego Roca di Foggia.

MARCATORI: 4’ Maniero (R), 51’ Melchiorri.

ESPULSO: al 3’ Borghese per fallo da ultimo uomo su Melchiorri.

NOTE- Pomeriggio di sole, temperatura mite, terreno in ottime condizioni. In tribuna presente l’ex Marco Verratti ora al Psg. Corner: 5  a 2 per il Varese.Ammoniti: Zampano,Zuparic Rea. Spettatori paganti: 2.223 per un incasso di 15.604,00 €, abbonati: 3.545 rateo 17.043,00. Totale 5.768 spettatori per un totale di 32.647,00 €.

PESCARA- I sostenitori del Delfino trovano i 3 punti sotto l’albero di Natale ma aspettano,almeno per l’Epifania, uno straccio di gioco da dare ai propri beniamini. Si tratta, comunque, di  un buon passo avanti che rilancia parzialmente in classifica i biancazzurri e scacciano pericoli e ombre che, dopo Perugia,  rischiavano di addensarsi sulla compagine del presidente Daniele Sebastiani. L’ultima in casa di questo deludente 2014 mette i pescaresi nelle condizioni di raggiungere quota 25 punti in classifica e sperare, per l’ultima in programma domenica prossima  al Picchi di Livorno, di fare un bel regalo di capodanno ai tifosi di fede pescarese.

LE SCELTE- Non mancano le novità nella formazione allestita da Marco Baroni al  fischio d’inizio. Tra gli undici di partenza  non ci sono gli annunciati Pasquato e  Brugman  surrogati dal solito Bjarnason e dalla sorpresa Selasi.  Così, ad affrontare i lombardi vanno: Pucino, Salamon, Zuparic e  Zampano davanti ad Aresti, Politano, Memushaj, Selasi e Bjarnason in mediana, mentre in attacco i soliti Maniero Melchiorri. Sul fronte opposto il tecnico dei varesotti, Stefano Bettinelli, si mette a specchio nel 4-4-2 di partenza optando per Fiammozzi, Borghese, Rea e De Vito a protezione di Bastianoni, Zecchin, Barberis, Blasi e Luoni a centrocampo, con Neto Pereira e Lupoli  chiamati a dare sostanza al gioco offensivo.

LA SFIDA- L’assetto voluto dal trainer dei lombardi dura giusto il tempo di un amen. Memushaj  lancia  a perfezione Melchiorri che  lesto come un ghepardo si presenta in area: Borghese può solo fermalo irregolarmente e così arriva il rosso per lui, mentre contestualmente il direttore di gara decreta il calcio di rigore. Dal dischetto, il capitano e specialista, “Pippo” Maniero non ripete l’incertezza di Perugia e  fucila l’inerme Bastianoni. Non sono passati nemmeno 5 minuti e il Pescara si ritrova, anche stavolta, in vantaggio di un gol e con un uomo in più. Perugia docet? E’ la speranza dei pochissimi dell’Adriatico, in cerca di una gioia vera almeno in termini di spettacolo.

L’allenatore degli ospiti, costretto dall’inferiorità, ridisegna il proprio scacchiere  spostando Luoni al centro della difesa, Fiammozzi stabilmente come esterno basso di difesa e una linea di centrocampo costituita Zecchin, Barberis, Blasi con Lupoli, spesso impegnato a dar manforte al reparto di mezzo   e il conseguente isolamento in avanti di Neto Pereira.

La partita, però, non vede uscire di scena il Varese anzi, la condotta rinunciataria dei padroni di cassa  ringalluzzisce i varesotti che, in un paio di circostanze, sfiorano il pari. Clamorosa quella dall’area piccola pescarese scaturita da una punizione a due assegnata per un retropassaggio di Zampano ad Aresti. La botta di Lupoli incoccia il corpo di Salamon e poi scaraventata lontano dall’area biancazzurra. E poi un calcio di punizione di Zecchin  spaventa un po’ il pubblico di casa. I lombardi sono più manovrieri e costringono gli uomini di Baroni, more solito, a tenere basso il baricentro del gioco. Una condotta ingiustificabile che al duplice fischio del direttore di gara fa piovere sulla squadra  qualche fischio sonoro.

II TEMPO- La ripresa si apre con gli ospiti sempre più vivaci. Proprio in avvio  Barberis si presenta nei 16 metri avversari e batte a botta sicura, la sua conclusione sibila sul palo sinistro della porta difesa da Aresti e fa venire un accidente ai tifosi  di casa. La sensazione, a questo punto, è che si riproponga lo stesso copione di Perugia invece da una ripartenza, ben imbastita da Memushaj pronto a servire Maniero, raffinata la sua giocata sul palo lungo per l’accorrente Melchiorri che deve solo spingere in rete il perfetto assist del suo capitano. Così per il Pescara i fantasmi si allontanano e comincia a giocare con maggiore tranquillità. Uno stato di cose che permette agli uomini di Baroni di agire in scioltezza e  costruire, un po’ alla volta, alcune occasioni da gol.   E il primo segnale di ritrovata  serenità arriva proprio dal tecnico fiorentino  che, al 53’,  rinuncia addirittura a Politano per dare spazio a Pasquato. Gli adriatici guadagnano campo e fiducia mentre gli ospiti escono, via via, di scena. Così c’è spazio a dieci dal termine anche per Da Silva, in luogo di Melchiorri e di Appelt per il bravo Selasi. Eppure c’è pure il tempo di assistere ad un contropiede dei lombardi  con Falcone che spreca da posizione molto privilegiata complice anche un buon intervento di Aresti. La sfida finisce qui il Pescara vince, ed è già una buona cosa, per convincere la sensazione è che bisogna aspettare almeno l’anno prossimo.

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