Serie B: Pescara, tutto da rifare, la Virtus -1 dalla salvezza. E, intanto, arriva il Teramo

maggio 4, 2015 No Comments »

Il Varese saluta la Serie B, mentre il Frosinone s’avvicina alla promozione diretta in A.

Sono i dati che emergono dopo la 39^ giornata di Serie B. Non sarà soddisfatto il presidente della Lazio, Lotito: i timori, irriverenti, espressi qualche settimana fa, purtroppo per lui, stanno per avverarsi. Dopo il Carpi, i ciociari, a meno di clamorose sorprese, stanno per prendere parte alla massima divisione e saranno avversarie della sua Lazio. Lotito forse sperava che rimanessero a giocare con la Salernitana, appena tornata in cadetteria, ma con ogni probabilità non sarà così.

Stellone e i suoi si preparano alla grande festa anche se mancano ancora tre giornate alla conclusione. Lo stato di salute fisico e mentale dei gialloblù è tale che difficilmente l’obiettivo sarà mancato. La vittoria con il Bologna e la rimonta sia sui felsinei che sul Vicenza merita senz’altro di essere sottolineata: e bisogna riconoscere che per tutta la stagione, il Frosinone ha espresso un bel gioco.

Carpi e Frosinone, dunque, due novità che hanno stravolto, ancora una volta, i pronostici dell’estate scorsa. Due realtà piccole, che s’affacciano sul grande palcoscenico calcistico italiano, dimostrando che tutti possono farcela anche se non sono squadroni. Sono successi che fanno bene al pallone ed è giusto festeggiare.

I giocatori del Teramo festeggiano la serie B

E a proposito di festa, come non essere felice per il Teramo? L’Abruzzo si ritroverà con tre squadre in B. E chi lo avrebbe detto. L’impresa del ‘diavolo’ è stata fantastica. Un avvio tentennante, poi una serie di successi (24) che ha dell’incredibile. Non solo per merito di Lapadula-Donnarumma, ma di una società moderna, guidata da un presidente simpaticissimo, che ricorderà pure mister Mago, ma che di calcio se ne intende e ha una passione così forte da trasmetterla a chiunque gli è accanto.

Bravo Campiteli, e bravissimo mister Vivarini, uno che ha sempre i piedi per terra, a cui piace lavorare e che sa guardare i suoi giocatori prima come uomini e poi da calciatori. Uno venuto dalla gavetta. Così, dopo 102 anni di storia sportiva, il Teramo 1913 è nella cedetteria, insieme alla Virtus Lanciano e al Pescara. Sempre che i biancazzurri- e glielo auguriamo - non decidano di tornare in A.

Avellino-Pescara- la seconda rete degli irpini

Giacché abbiamo iniziato a parlare di conterranee, proseguiamo pure nella consueta analisi, partendo proprio dal Delfino. Incredibile Delfino: colleziona tre successi di fila, per 60’ s’impone in termini di gioco e di occasioni al Partenio per poi perdere una gara importante in termini play off. Roba da matti: anzi, roba da Pescara. Baroni adotta un rombo a centrocampo che mette in serissima difficoltà gli irpini a tal punto che il Pescara va in gol e l’Avellino in escandescenza. I biancazzurri partono spesso in contropiede, ammutoliscono lo stadio, che ad un certo punto fischia persino la squadra di casa. Sembra fatta, pochi titengono che i biancoverdi riusciranno a riacciuffare risultato e un posto per gli spareggi e invece…  Invece, Rastelli, corregge tutto a lavori in corso, prima con Zito, nel primo tempo, e poi con Comi, nella ripresa. Stavolta è Baroni ad andare in crisi e il Pescara capitola. Certo, i gol non li ha sbagliati lui, nemmeno la sostituzione all’ultimo minuto di Aresti per Fiorillo è da imputargli, come la rimonta dei padroni di casa, arrivata nel miglior momento del Pescara ma quando non riesci a segnare, quando vedi che la tua formazione inizia ad andare in bambola e prende botte, quando sai, perché è nel Dna degli irpini, che quelli non fermano nemmeno sotto la doccia, qualcosa devi pur fare. La convinzione d’averle indovinate tutte, pensiero legittimato dal primo tempo disputato dai suoi, ha illuso il tecnico, convinto che su quel terreno si potesse impugnare il fioretto anziché la sciabola. Fatto sta, che l’Avellino è di nuovo in corsa, il Pescara ora deve stringere i denti e non sciupare nessun’altra occasione. A cominciare dal Perugia, all’Adriatico. Il che non sarà cosa di poco conto e nemmeno scontata. Anche gli umbri sono in corsa, hanno 2 punti in più del Pescara e sono in forma, in gran forma. Vero, fuori casa non sono particolarmente brillanti, ma non lo è nemmeno il Delfino al Cornacchia. Eppoi, è tornata a salire la tensione nella tifoseria, che si farà sentire. Senza contare poi che i tre punti in palio sono pesantissimi in considerazione delle sfide tra il Bologna di Delio Rossi e l’Avellino e Spezia-Vicenza. Lo sa Baroni, ma pure Camplone.

E passiamo all’altra abruzzese. La Virtus va avanti a piccoli passi. Deve ancora prendere quel punto per chiudere senza affanni la stagione. L’ultima prova con la Ternana ha riproposto le difficoltà che sta incontrando la squadra di D’Aversa nella seconda parte del girone di ritorno: poca incisività, stanchezza, poche idee. Anche se, a differenza di altre esibizioni, con gli umbri, alla fine, è andata meglio. Probabilmente perché si è rivista all’opera quella mediana che nell’andata aveva permesso ai rossoneri di giocare con equilibrio. Soprattutto la ‘catena’ di sinistra ha funzionato. Mammarella ha ritrovato l’apporto di Paghera e il sinistro del capitano si è potuto liberare senza dover lavorare troppo per la fase difensiva. I risultati pervenuti dagli altri campi hanno consigliato sia i rossoneri, che le Fere, di starsene buoni e aspettare la conclusione del match. Nel prossimo turno potrebbero arrivare risultati da consegnare a D’Aversa la quota matematica della salvezza anzitempo. Il riferimento è a Trapani-Modena, Brescia-Catania e, soprattutto, Livorno-Virtus Entella. Peccato per come è andata. D’Aversa ci ha provato, ha creduto di poter spingere sull’acceleratore, ma non è stato fortunato. Sul più bello gli sono venuti meno elementi fondamentali, altri sono andati fuori giri. Prima si chiude meglio è: c’è da pensare al futuro. Il prossimo potrebbe essere l‘ultimo torneo a 22 squadre e dunque ci sarà da lottare più di prima per mantenere la categoria.

Veniamo alle altre. Il successo del Carpi nel derby ha finito per inguaiare il Modena, che sabato sarà di scena al Provinciale di Trapani. Brutta situazione, come lo è per il Cittadella, che dovrà vedersela in casa con il Frosinone. Ultima spiaggia per il Brescia contro il Catania, mentre allo Scida il Crotone affronta il Varese e ha la possibilità di rimescolare le carte per la salvezza.

Alla prossima.

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